Cosmonauti Borghesi, non l’ultimo progetto della NASA ma la travolgente band pop con influenze rock, disco e funk di cui tutti avevamo bisogno.
Il nome è un ossimoro dal sapore un po' situazionista, nato di getto durante una sosta in Autogrill (l'intuizione estemporanea si deve al bassista, Matteo Verona). Il cortocircuito semantico, decisamente post-ideologico, tiene a battesimo due anni e mezzo fa la band romana dei Cosmonauti borghesi (Leonardo Rese, voce e tastiere; Alessandro Mastropietro alle chitarre; Marco Cestrone alla batteria; Matteo Maria Verona Rinati al basso) al confine tra gli astro-esploratori sovietici e la middle class.
Il primo album dei Cosmonauti Borghesi: Felicità di Sale
Il 19 aprile il gruppo ha pubblicato il primo album, «Felicità di sale»,prodotto con Artemisia Officina Creativa, Alessandro Spagnolo e Simone Asilo del GHS Studio, e disponibile sulle principali piattaforme in streaming e CD.
L'album è un viaggio nel quale si fondono molteplici influenze dall'indie pop al progressive, dal classic rock alla disco.
Cosmonauti Borghesi: il percorso del gruppo
Nel gennaio 2023 inizia la collaborazione dei Cosmonauti Borghesi con Artemisia Officina Creativa e poco dopo la band esordisce nella scena musicale in pochi mesi i ragazzi calcano i palchi più importanti della scena romana, da Largo Venue a Parco Schuster, per poi arrivare nell'estate sul palco dell'RDS summer Festival a Barletta, in apertura ai TheKolors.
Il 2024 si prospetta sin da subito un anno pieno per i Cosmonauti, con la partecipazione a febbraio ad RDS Sanremo durante la 74ª Edizione del Festival della Canzone Italiana, e l'uscita del loro primo disco in studio ad aprile.
Felicità di Sale riscuote subito successo ed affetto dagli ascoltatori: il release party del disco registra un sold out all'EXE di Roma.
Un’esplosione di energia pura ed entusiasmo senza limiti, che contagia chiunque entri nella loro orbita.
Maria Celeste Bellotti