“Cowboy di plastica” non è solo una canzone: è un atto di denuncia, un urlo consapevole, la voglia di scuotere chi ascolta. Il brano, pubblicato su tutte le piattaforme digitali per Ghost Record Label, ribadisce l’impegno di Santacroce nel portare una voce autentica, scomoda e profondamente radicata nel panorama musicale underground contemporaneo.
Alessio Santacroce nasce a Livorno. Nel 1994 fonda il gruppo rock “La quarta via” con il quale, in 20 anni di attività, realizza quattro album e altrettanti videoclip, ritagliandosi un piccolo spazio nel panorama underground italiano. Nel 2006 scrive il brano “Il sangue dell’Africa” che ispira la nascita di un progetto umanitario volto alla raccolta fondi da devolvere all’O.N.G. Anthropos impegnata nella costruzione di scuole in Sud Sudan. Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo noir “L’impronta dell’Iris”, seguito da “I Giudici” e “Le pietre di padre cenere”, un noir edito dal Foglio Letterario che rappresenta il grande passo verso una maturità artistica globale. Da maggio 2012 a dicembre 2014 cura la rubrica Demo & Dischi sul quotidiano Il Tirreno e fonda i Livorno Music Awards in collaborazione con Dario Serpan. Nel 2015 ha scritto e condotto il format televisivo Bending, prodotto da Percorsi Musicali e trasmesso sul canale del digitale terrestre.
Giulio Berghella