Alice è brava. Canta, si muove con disinvoltura e gioca con la sua immagine in una proiezione virtuale incarnando una immaginaria "eroina" informatica, regina e prigioniera insieme di un "Social". Chiusa in una pagina, in un virtual game, diventa protagonista di un fenomeno che ha cambiato prepotentemente le nostre vite e le nostre abitudini, impossessandosi sempre più delle nostre notizie, delle giornate e delle volontà, coinvolgendoci in un frenetico nevrotico rituale, a volte passivo e fin troppo ossessivo . Alice rappresenta noi, totalmente presi, sospesi a metà tra realtà e sogno e vittime di un abitudinario connetterci e condividere di immagini virali e pensieri confessati, di frasi che scriviamo e che leggiamo, che catturiamo o che rubiamo, in un turbinio di lettere, di simboli, di punti e virgole che diventano i nostri umori, le nostre facce, quel tutto esposto di tutti do ve naufraghiamo, dove non siamo più neanche noi, cercando novità più per "pubblicare" che per coglierne a volte il senso, i significati o le ragioni. Così, Alice ci rispecchia, immersi dentro un'onda di azione ripetuta, mentre traduciamo il vivere in un filastroccoso "parapaparapaparapaparapa" senza più chiederci se tutto questo serve davvero ad incontrarci o ad "alienarci" ancora di più.
(Mariella Nava – Etichetta discografica)
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