“Non balliamo più” avevano giurato, sulle orme di Mina e David Bowie, e invece gli Egokid tornano per ballare e far ballare il mood del nuovo ventennio con un titolo che è tutto un programma: “Disco Disagio”. Elettronica, cassa in 4, ritornelli che si cantano dopo un ascolto, l’amore ai tempi di Salvini e le ideologie nell’era dell’aloe. Cinici, irriverenti, innamorati e glamour, questi sono gli Egokid: unico, inimitabile art-pop dello scazzo.
Nati a Milano come quartetto, gli Egokid sono nel tempo diventati sei per effetto della crisi economica, come racconta il loro penultimo album, un concept autobiografico intitolato “Troppa gente su questo pianeta”. Sempre da questo disco, Samuele Bersani ha inciso una propria versione de “Il Re muore” nel suo “Nuvola N.1”.
Le loro influenze sono da sempre eterogenee: Battiato, Flaming Lips, Battisti bianco, il prog anni ‘70, i Blur, la house di Detroit, Rosanna Fratello, James Blake e Laetitia Sadier.
Se siete pronti per il ballo e per lo scazzo,allora siete pronti per gli Egokid e la la loro "Disco Disagio" !
Stefano Predolin