ESCE "INCOMPLETI" IL NUOVO SINGOLO DI LOWLOW
RAPPER RIVELAZIONE DEL 2017
DA VENERDI' 15 DICEMBRE IN TUTTI GLI STORE DIGITALI E PIATTAFORME STREAMING
Dopo il grande successo del disco d'esordio "Redenzione", pubblicato a gennaio da Sugar, due dischi di platino per "Supereroi Falliti" e per "Ulisse" che ha totalizzato oltre 29 milioni di views per il video, dopo due certificazioni oro per "Il Sentiero dei Nidi di Ragno"e "Scusate per il sangue", lowlow, nome di punta dell'hip hop italiano, torna con un nuovo inedito "Incompleti" in uscita venerdì 15 dicembre. Il singolo segna l'inizio di un nuovo percorso per l'artista che ha dato una scossa alla scena e continua a stupire pubblico e critica.
Prodotto da Big Fish il brano mette a nudo le paure e le incertezze nel confronto con se stessi e con i propri sentimenti. Un racconto fra solitudine, ambizione e fragilità, dove l'inquietudine personale diventa un tema universale alla ricerca della propria irraggiungibile completezza e attraverso le strofe trova una possibile risoluzione.
"Come un amuleto spezzato in due frammenti nascosti uno al Polo Nord e l'altro in Antartide. Come la conoscenza di noi stessi. Come un quadro di Pollock che si domanda quale debba essere l'ultima, definitiva pennellata. Incompleti. Questo è il titolo del mio nuovo singolo. Parlo di me ma anche di voi. Inseguite la perfezione e avvicinatevi al Sole, anche se brucia".
La forza che a tratti diventa rabbia, riversata nelle rime, si ritrova nel videoclip, diretto da The Astronauts. In un monologo con se stesso lowlow narra una storia finita, mai iniziata o forse solo immaginata, verso la scoperta di sè e dell'altro.
Linguaggio diretto, ma mai banale, flow fuori dal comune, testi incisivi e di grande impatto emotivo e una poetica fresca capace di catalizzare l'attenzione hanno portato il ventiquattrenne lowlow a occupare un posto di primo piano nella scena musicale italiana.
Romano, classe 1993, vero nome Giulio Elia Sabatello, lowlow è cresciuto con i miti di Eminem e Muhammad Alì e ha esordito a soli 13 anni sulla scena romana distinguendosi nelle gare di freestyle. Dopo i successi con Honiro Label e la partecipazione, insieme a tutti i pesi massimi della scena italiana, alla colonna sonora del film Zeta di Cosimo Alemà, con il pezzo La solitudine del numero 1, lowlow è il primo rapper ad entrare nel roster Sugar. A gennaio 2017 pubblica il suo album d'esordio "Redenzione". Ulisse, il primo estratto dall'album, è certificato disco di platino. A settembre 2017 pubblica con Mondadori "Tutti zitti devo dire una cosa".
Grazie alle produzioni firmate da Fausto Cogliati, rispetto alla prima parte della sua carriera, c'è un netto salto di qualità nella scrittura: lowlow parla alla sua generazione, a cui dà voce, ma si fa capire bene anche dal pubblico adulto, caratteristica non così scontata. lowlow porta il linguaggio del rap su un altro livello in cui la schiettezza non si affida semplicemente al gergo ma rimpasta riferimenti "alti" e "bassi" di un bagaglio culturale composito come può esserlo quello di un ragazzo cresciuto negli anni duemila.
E' nato negli anni Novanta, cresciuto nei 2000, ha il cuore impastato di vita urbana e rime rap, l'aria di chi, nonostante la giovane età, crede di averne già viste abbastanza e di avere voglia di raccontarle. Ernesto Assante, REPUBBLICA
Omaggi a Shakespeare, Dante e Italo Calvino si alternano a citazioni dei Club Dogo. LowLow parla senza mezzi termini alla sua generazione, ne racconta malesseri e desideri. Alice Castagneri, LA STAMPA
Se nasci nella Roma bene e vuoi fare il freestyler (di successo) le cose non sono facili, ma lowlow ci è riuscito grazie a Jung, Scarface, Maradona, mamma e papà. Sara Faillaci, VANITY FAIR
Finora le premesse giocano tutte a suo favore: con una gavetta iniziata a tredici anni è riuscito a farsi strada e ad emergere nella scena underground romana, una delle più competitive d'Italia. A soli ventitre anni è diventato il primo rapper ad essere contrattualizzato dalla Sugar di Caterina Caselli, una delle etichette più prestigiose (e rigorose) dello stivale. Marta Blumi Tripodi, HOTMC
Nicoletta Zagone