JOAN THIELE
“LOST ONES”
il nuovo singolo
in radio dal 30 settembre
Sarà in radio da venerdì 30 settembre il nuovo singolo di Joan Thiele, “Lost Ones”, estratto dall’ep di debutto pubblicato lo scorso giugno per Universal Music. Il brano è stato prodotto da Fabrizio Ferraguzzo e arrangiato dalla stessa Joan in collaborazione con gli Etna.
"Lost ones " rappresenta un pezzo del mio cuore. É difficile motivare il mio amore nei confronti di Lauryn Hill, sono cresciuta ascoltandola. Amo il suo modo di raccontare ciò che vede e ciò che sente, la considero tutt'ora Maestra del nostro tempo. Racconta Joan
Nonostante ‘Lost Ones’ sia stata originariamente scritta e pubblicata da Frederick Hibbert e Lauryn Hill in ‘The Miseducation of Lauren Hill’ (1998), la straordinaria capacità di interpretazione di Joan rende questa versione unica e difficilmente riconducibile all’originale.
Dopo la partecipazione la scorsa primavera al South by Southwest (SXSW), noto festival americano dedicato alla musica, al cinema e all’innovazione che si tiene ogni anno ad Austin, nel 2017 Joan suonerà all’Eurosonic Norderslaag che si terrà a Groningen (Olanda) dall’ 11 al 17 gennaio.
Joan Thiele è una giovane cantante emergente di talento, bellezza ed origini a dir poco affascinanti. E’ nata nel 1991 in Italia da madre italiana e papà svizzero-colombiano, ma ha trascorso l’infanzia a Cartagena, tra i Caraibi e le coltivazioni di caffè. Finito il liceo, decide di trasferirsi in Inghilterra per fare musica. Fin dall'infanzia ha trascorso una vita nomade che le ha regalato un gusto musicale internazionale, un connubio creativo con sfumature stilistiche che non possono lasciare indifferenti. Grande personalità artistica, a partire dalla scelta di cantare in inglese (“Ho sempre vissuto in ambienti dove il bilinguismo e il trilinguismo erano scontati, per me l'inglese è un ambiente molto naturale”) e un percorso artistico iniziato sin da piccola coi Led Zeppelin (“Me li faceva sentire la mia baby sitter”), proseguito con Crosby, Stills, Nash & Young, ma arricchitosi da un certo momento in poi di suggestioni contemporanee (“Molto reggae prima di tutto, ma non certo solo Bob Marley, bensì tutte le declinazioni più vicine al dub”).
Paola Corradini