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EMI - Promo by Stefano Fontana
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RADIO DATE
Autores: Andrea Venerus, Andrea Cleopatria, Filippo Cimatti
Etiqueta: EMI
Tipo: Pop
IL NUOVO SINGOLO DI
VENERUS È "IMPOSSIBILE" 
radiodate 3 ottobre

IN ATTESA DELL'USCITA DEL BRANO VENERUS STA TRASFORMANDO LO SPAZIO SERRA DI MILANO IN UN’OPERA VIVENTE ABITANDO LO SPAZIO ESPOSITIVO CON UNA PERFORMANCE RADICALE

Il pubblico potrà assistere alla performance in diretta 24 ore su 24
collegandosi a https://venerus.eu/

Dal 29 settembre al 2 ottobre 2025, Venerus dà vita a una performance inedita e intima all’interno dello spazio Serra, progetto di arte pubblica (presso la Stazione Lancetti) nel cuore di Milano. Per quattro giorni e tre notti l’artista sceglie di abitare fisicamente e simbolicamente lo spazio, trasformandolo in un luogo di riflessione collettiva e personale, costantemente visibile al pubblico.

In un tempo in cui tutto corre veloce e ogni gesto sembra avere valore solo se raccontato e condiviso, Venerus decide di fermarsi. Lo fa scegliendo un contesto urbano e trasparente, uno spazio di passaggio che diventa teatro di un’esperienza radicale: vivere, scrivere, cancellare e ricominciare, davanti agli occhi di chi vorrà guardare. 
All’interno di Serra, arredato con lo stretto necessario – un letto, acqua, cibo liofilizzato, vernice e un pennello – l’artista condurrà una performance continua: scrivere sulle pareti di vetro i testi di brani inediti. Una volta riempite le superfici trasparenti, le cancellerà, per poi ripetere il gesto per decine di ore consecutive.

Un ciclo senza fine, che il pubblico potrà osservare in qualsiasi momento della giornata, sia dal vivo – attraversando lo spazio nei consueti orari di apertura – sia online, tramite una live che trasmetterà in diretta l’intera performance al sito https://venerus.eu/ 

L’azione di Venerus si pone come un atto poetico e radicale: un dialogo silenzioso con chi passa e con chi decide di fermarsi, un’esperienza immersiva e catartica che esplora i temi dell’effimero, del tempo, dell’incontro, della fragilità e della speranza, invitando chi osserva a interrogarsi sul senso del presente e sul ruolo dell’arte in una società sempre più orientata alla superficie e all’apparenza.

Il manifesto di Venerus

Ho deciso di stare qui, sotto gli occhi di tutti, e spesso di nessuno.

Fare qualsiasi cosa è coraggioso oggi, se ci si ferma a pensare quale sia la direzione verso cui viaggiamo, in quanto umanità.

La città, inesorabile, non si ferma, e sul suo ingranaggio o ci salti, come su un treno, oppure la guardi scorrere, e ti sembra di perdere i treni che la vita ogni tanto ti propone.

Io non so dove sto. Spesso mi ritrovo a non sapere ciò in cui credo, ma per qualche strano motivo dentro di me non ha smesso di splendere la speranza. E questa speranza mi porta a credere in qualcosa. E riesco a distinguere quando ciò che faccio accende e alimenta questa luce, e quando invece ci soffia sopra facendola vacillare.

Ho deciso di fermarmi qui. Di restare per quattro giorni. E di vedere cosa succede, se scrivo su queste pareti trasparenti le parole che ho avuto in testa negli ultimi due anni. Se le scrivo, e quando arrivo ad aver riempito queste finestre le cancello. E poi ricomincio.

Un esperimento, per controllare se è vero che il tempo scorre.

Per vedere se la mattina gli sguardi dei passanti sono diversi dalla sera.

Per sentire se è vero che in fondo quello che desidero è trovare un contatto col prossimo.

Per capire se queste parole arrivano a qualcuno.

Ma soprattutto perché credo ancora nell’umano, nella musica e nel silenzio. Nell’andare a fondo delle cose, credo che valga ancora la pena cercare.

Se la vita è giusta, cosa ne faremo di queste macerie, e di tutto questo male? Cosa c’è dentro una parola? In cosa si distingue una forma di vita? In cosa è diversa la musica dal silenzio?

Cosa me ne faccio di questa speranza?

Stefano Fontana