NADA MAS
radioDate
RADIO DATE
Autori: Stefano Govoni
Etichetta: NADA MAS
Genere: Pop
Da martedì 6 dicembre disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio il nuovo singolo di Stefano Govoni “Scusami”. Questo brano affronta una tematica profonda e attuale: la riflessione di un genitore separato che riconosce il proprio egoismo e le conseguenze che questo ha sul rapporto con i figli. Le parole di Govoni offrono una voce a quei genitori che, in modo spesso inconsapevole, mettono se stessi prima dei propri figli, creando un senso di smarrimento e vulnerabilità in chi non ha scelto di essere coinvolto in dinamiche familiari complesse.

“SCUSAMI è un brano dove ho cercato di rappresentare lo stato d'animo di un figlio, privato della presenza costante del padre - racconta l'artista - e di un padre che, per addomesticare la propria coscienza, cerca di sopperire alla propria assenza come può.... magari mediante regali o vacanze.”

Stefano Govoni non è solo un autore musicale, ma anche un versatile artista con una carriera che spazia dalla musica alla letteratura e al teatro. Pianista, organista e fisarmonicista, ha collaborato con diversi artisti di spicco e ha diretto orchestre e cori. La sua carriera è iniziata nel 1986, con esibizioni in orchestre locali, e si è evoluta attraverso collaborazioni significative e la creazione di una propria etichetta musicale, la SDT Music Edizioni, ora conosciuta come NadaMas Produzioni.

Nel corso degli anni, Govoni ha scritto musica e testi per numerosi musical, accumulando un'impressionante esperienza di oltre 300 spettacoli nei principali teatri italiani. La sua discografia include due album personali, "Meglio Tardi che...Max" e "Ratatouille", entrambi caratterizzati da una forte impronta artistica e di originalità.

Con “Scusami”, Govoni continua a esplorare le complessità delle relazioni umane, offrendo un'opportunità di riflessione a chi vive situazioni simili. È un brano che, senza dubbio, troverà risonanza in molti ascoltatori e contribuirà a dare voce a emozioni spesso inespresse.

Isabel Zolli