Esce venerdì 23 gennaio L’Immensità, il nuovo singolo di Gianna Nannini tratto da Hitalia, uscito su etichetta Sony Music lo scorso 1 dicembre, nelle primissime posizioni delle classifiche e in meno di un mese già doppio disco di platino.
Dopo il successo di Lontano dagli occhi, che su Vevo ha registrato più di un milione e mezzo di views, Gianna sceglie un nuovo sorprendente brano che ha segnato la storia della musica italiana e che per primi cantarono Don Backy e Johnny Dorelli a Sanremo nel 1967.
L'introduzione del brano contiene il racconto parlato dell'incontro fra una giovanissima Gianna e Don Backy, su un tappeto di groove ipnotico, elettronico, contemporaneo.
“Io Don Backy l’ho conosciuto da piccolina quando sono andata a Livorno al suo concerto – svela la voce di Gianna con il suo inconfondibile accento “ travolgente”- Gli ho detto “io voglio diventare una cantante che devo fare? Mi sono presentata vestita di pelle e mi ha detto …che il personaggio…il personaggio c’era, insomma, ma voleva sentire la voce”.
E con questa onda emozionale parte L’immensità di Gianna e al groove contemporaneo si aggiungono presto un “ostinato etnico” di chitarre che viene ulteriormente rimpolpato dagli archi per trasformare una delle più grandi canzoni italiane di sempre in “materia propria”.
Eleonora Romanò
Dopo il successo di Lontano dagli occhi, che su Vevo ha registrato più di un milione e mezzo di views, Gianna sceglie un nuovo sorprendente brano che ha segnato la storia della musica italiana e che per primi cantarono Don Backy e Johnny Dorelli a Sanremo nel 1967.
L'introduzione del brano contiene il racconto parlato dell'incontro fra una giovanissima Gianna e Don Backy, su un tappeto di groove ipnotico, elettronico, contemporaneo.
“Io Don Backy l’ho conosciuto da piccolina quando sono andata a Livorno al suo concerto – svela la voce di Gianna con il suo inconfondibile accento “ travolgente”- Gli ho detto “io voglio diventare una cantante che devo fare? Mi sono presentata vestita di pelle e mi ha detto …che il personaggio…il personaggio c’era, insomma, ma voleva sentire la voce”.
E con questa onda emozionale parte L’immensità di Gianna e al groove contemporaneo si aggiungono presto un “ostinato etnico” di chitarre che viene ulteriormente rimpolpato dagli archi per trasformare una delle più grandi canzoni italiane di sempre in “materia propria”.
Eleonora Romanò
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