E se l'amore non seguisse le leggi della fisica classica ma quelle della fisica quantistica?
Niente vero/falso, bianco/nero quanto piuttosto un'onda, una distribuzione di probabilità della passione.
Sono queste le parascientifiche premesse di "Amore Quantico", singolo di debutto solista di Arnaldo Furioso ricco di contaminazioni musicali.
Synth graffianti, groove downbeat, una misteriosa voce femminile francese, chitarre elettriche e elementi orchestrali per un elettro-pop eclettico e prorompente.
Le liriche, in un continuo e spesso ironico parallelismo tra amore e fisica quantistica, si aprono non a caso con la definizione "entanglement quantistico", fenomeno per il quale se due particelle hanno interagito continueranno ad essere legate a prescindere dalla distanza che le separa.
Furioso - nomen omen, con buona pace di Ariosto - racconta di un amore crudo, a tratti amaro, spaziando dal principio di indeterminazione di Heisenberg al tiramisù domenicale, dall'intelligenza artificiale al multiverso, fino addirittura a parafrasare la celebre frase "Dio non gioca a dadi" di Albert Einstein.
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