"IL MAGO DELLE TRE CARTE" si presenta come una riflessione provocatoria e critica all'idea convenzionale di divinità e su come essa si manifesta nel mondo contemporaneo. Attraverso la metafora del "mago delle tre carte", l'autore gioca con l'idea di illusione e inganno, suggerendo che ciò che crediamo di sapere su Dio potrebbe essere solo una facciata, un trucco abilmente orchestrato.L'idea centrale del brano è quella di un dio con la "d" minuscola: un'entità che si discosta dalle rappresentazioni tradizionali di divinità, lontana dalla serenità e dalla benevolenza a cui si è abituati. Questo dio non si manifesta in luoghi sacri, testimoniato da cattedrali imponenti o processioni sontuose, ma si fa presente nei momenti di crisi e di bisogno. È un dio che ha seminato conflitto e sofferenza, colpevole di una rabbia accumulata e che, in un ipotetico ottavo giorno, tira le somme dell'umanità. La sua figura diventa una sorta di giudice inesorabile, che non risparmia né i potenti né i rispettabili, ma si colloca vicino ai marginalizzati e a coloro che realmente soffrono.Il messaggio che emerge è profondamente incisivo: riflette su come spesso ci rivolgiamo a un'idea di Dio che ignora le ingiustizie del mondo. In questo senso, l'autore invita il pubblico a confrontarsi con l'inevitabile realtà della sofferenza, suggerendo che la divinità che ci meritiamo è quella che si rivela nella quotidianità degli esseri umani, nei loro dolori e nelle loro speranze. Il brano sfida le convenzioni religiose, sostenendo che il divino non possa essere completamente separato dalle esperienze umane, e anzi, che il vero Dio cammina tra di noi, fra le gioie e i lutti.
"Il mago delle tre carte" si propone dunque come un'opera di introspezione e di dibattito, invitando a riconsiderare le nostre credenze e le nostre aspettative nei confronti del divino. In un mondo in cui la guerra e la distruzione sembrano prevalere, il brano ci sprona a guardare oltre ciò che è superficiale, a scoprire la spiritualità anche nei luoghi più inaspettati, a trovare comprensione e connessione nella fragilità e nel dolore umano. Alla fine, può darsi che questo sia il vero significato di "dio": una presenza che respira attraverso le esperienze più autentiche dell'umanità, un'entità che non si sottrae alle conseguenze delle proprie azioni, ma anzi, si immerge nella verità di ciò che significa vivere.
BIO: Tylerdurdan* è l’ultimo progetto artistico di Raffaele Annunziata.
Laureato in Beni Culturali alla Federico II di Napoli e in Cinema al DAMS di Bologna, Raffaele comincia a lavorare come fotografo nel 2006, gestendo la prima rete di fotografi web del sud Italia. Contemporaneamente approfondisce gli studi di cinema, semiotica, copywriting e montaggio video, collaborando con la prima web tv Italiana.Nel 2012 è fondatore di Seed Media Agency, oggi importante realtà nel campo delle agenzie di web marketing in Italia. Da allora studia ininterrottamente le tecniche e le diverse forse che rendono unica la comunicazione online. Esperto di copywriting e letteratura, Raffaele impara sul campo i segreti del Marketing digitale.
Nel 2023 Raffaele è stato selezionato come relatore allo SMAU per presentare il progetto “E oggi voglio parlare”, la web serie da lui ideata per l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e trasmessa dai maggiori quotidiani nazionali.
Nel 2024 i suoi lavori fotografici vengono pubblicati da diverse testate nel mondo, con monografie e lui dedicate e lavori collettivi.
A luglio 2024 parteciperà al 24 Hours Project, un progetto mondiali di fotografi impegnati nel sociale.
Silvio Samuele Spampinato