Cosa succede quando l’eleganza ironica di Kelly Joyce incontra il beat coinvolgente di Molella? Nasce “C’est moi c’est toi”, un brano unico ma allo stesso dallo stile che funziona al primo ascolto. Kelly Joyce torna con un singolo che mescola seduzione, ritmo e leggerezza, prodotto da uno dei nomi storici della dance italiana ed internazionale.
Il pezzo nasce in perfetto stile Kelly Joyce: raffinato, sensuale, cantato con quella voce sussurrata e precisa che da sempre caratterizza l’artista francese. Questa volta Kelly ha voluto fare un passo diverso rivolgendosi a Molella per, “monellizzare” il brano, portando nel suo universo soul e jazz quel tocco di energia irresistibile, di quella leggerezza anni ’90 che si ballava sotto il sole o in radio, sempre accompagnati da un sorriso.
“C’est moi c’est toi” è un brano che ha la sua forza sull’alchimia tra eleganza e provocazione. La produzione, firmata da Molella, aggiunge groove, synth e beat senza snaturare la raffinatezza originaria: una combinazione che rende il pezzo radiofonico e attuale, e allo stesso tempo evocativo di un’epoca dorata per il pop europeo.
Un’operazione che guarda al passato con stile e al presente con intelligenza musicale. La voce di Kelly Joyce rimane la protagonista indiscussa mentre flirta con un mondo sonoro che sembra calzarle a pennello.
Valentina Spada
Il pezzo nasce in perfetto stile Kelly Joyce: raffinato, sensuale, cantato con quella voce sussurrata e precisa che da sempre caratterizza l’artista francese. Questa volta Kelly ha voluto fare un passo diverso rivolgendosi a Molella per, “monellizzare” il brano, portando nel suo universo soul e jazz quel tocco di energia irresistibile, di quella leggerezza anni ’90 che si ballava sotto il sole o in radio, sempre accompagnati da un sorriso.
“C’est moi c’est toi” è un brano che ha la sua forza sull’alchimia tra eleganza e provocazione. La produzione, firmata da Molella, aggiunge groove, synth e beat senza snaturare la raffinatezza originaria: una combinazione che rende il pezzo radiofonico e attuale, e allo stesso tempo evocativo di un’epoca dorata per il pop europeo.
Un’operazione che guarda al passato con stile e al presente con intelligenza musicale. La voce di Kelly Joyce rimane la protagonista indiscussa mentre flirta con un mondo sonoro che sembra calzarle a pennello.
Valentina Spada
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