Brano straniero
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Authors: Carl Henrik Sandelin, Johannes Michael Gustaf Eckerström, John Filip Alfredsson, Jonas Peter Jarlsby, Tim John Öhrström
Type: Rock
Nuovo singolo e video degli AVATAR, ascolta ‘In The Airwaves’.

Guarda il video di ‘In The Airwaves’

La band heavy metal svedese guidata dall’istrionico Johannes Eckerström si esibirà dal vivo in Italia il 3 Marzo all’Alcatraz di Milano.

Oltre al loro tour da headliner in arrivo gli Avatar sono in tour con gli Iron Maiden in Europa, protagonisti anche dello show allo Stadio Euganeo di Padova del 13 Luglio, e l’estate prossima apriranno le date internazionali dei Metallica.

Solo il mese scorso la band svedese aveva condiviso il brano e il video del singolo ‘Captain Goat’.

"Gli Avatar sono definiti dalle sfide che ci poniamo davanti. Ci spingiamo sempre oltre e cerchiamo nuovi punti di vista. In questa continua ricerca della prossima grande cosa, torniamo a uno degli aspetti più importanti del metal: la velocità". La band continua: "In The Airwaves è la canzone più veloce che abbiamo fatto in quella che sembra un'eternità, ed è bello spingere di nuovo il motore al massimo.

Gli Avatar trascorreranno il prossimo futuro (se non per sempre) on the road, con i prossimi tour di supporto agli Iron Maiden e ai Metallica, oltre al più grande spettacolo della band a Città del Messico. Di seguito trovate un elenco completo delle tournée previste dalla band per i prossimi due anni.

Gli Avatar non mostrano alcun segno di pausa per prendere fiato nella loro ricerca del dominio assoluto del mondo, tanto meno di fermarsi.

Sta per arrivare altra musica. Non rimarrete delusi.

BIO: Formati da John Alfredsson e Jonas Jarlsby da adolescenti, ai quali si sono presto aggiunti Johannes Eckerström, Henrik Sandelin e Simon Andersson, gli Avatar hanno dato inizio a un'evoluzione che avrebbe visto un gruppo sempre alla ricerca di collegare ciò che si ascolta con ciò che si vede. Quando Andersson se ne andò e Tim Öhrström si unì a loro, c'erano tutti gli ingredienti per una miscela così potente da forgiare i loro nomi nell'anima di milioni di persone. Più che una band, gli Avatar si sono evoluti in concept art. Per continuare ad andare avanti con la stessa grinta del primo giorno, si assicurano che ciò che viene fatto debba essere fatto. Ogni singolo momento deve essere più importante che mai. Non importa quanto lontano arrivino, hanno giurato di rimanere degli underdog. C'è così tanto da fare, da provare. Tanti modi per riscoprire il semplice ma sublime potere nascosto in una chitarra elettrica.

Si tratta di provare cose nuove, sul palco e fuori. Cori, ottoni, Moog, pianoforte, violoncelli e viole. Finché il tutto si adora all'altare del riff, le possibilità sono vaste quanto l'universo. Don't go in the forest ancora una volta estende, piega e rompe i confini di ciò che gli Avatar sono e possono essere, fornendo sia i momenti più introspettivi che quelli più esplosivi. Il tutto in un modo che può essere raggiunto solo dopo una vita al servizio della follia, dove tutte le esperienze raccolte vengono utilizzate per rinascere. In altre parole, abbracciando la scoperta come principio fondamentale del loro lavoro, ogni nuova uscita è fresca ed eccitante come la loro prima volta in sala prove.

Se l'esperienza in studio sta diventando uno strumento sempre più potente per l'espressione di sé, è sul palco che Avatar prende veramente vita. Ogni testimonianza riporta le stesse affermazioni in maiuscolo. Avatar è un'esperienza da vedere assolutamente. Ogni ciclo di album ha segnato pietre miliari da record. Tra le più recenti, quella di aver sfondato la porta dell'America Latina, prima con gli Iron Maiden e poi con spettacoli sold out in tutto il Messico e oltre. Sono anche diventati il punto di riferimento di innumerevoli festival in tutta Europa e negli Stati Uniti, essendo un sicuro closer del palcoscenico e un ruba-spettacolo ovunque vadano, mentre stabiliscono un record di presenze dopo l'altro per i loro spettacoli da headliner. Dall'Australia al Brasile. Dalla Scandinavia al Mar Mediterraneo. Dal Pacifico nordoccidentale al profondo Sud. Ovunque vadano, con la loro miscela unica di teatralità suggestiva e di momenti di heavy metal spudorato, hanno dimostrato che c'è un solo Avatar e che tutti gli altri si giocano il secondo posto. Il loro impatto è dimostrato da hit da classifica come “The Dirt I'm Buried In” che raggiungono vette difficilmente immaginabili da una band che è entrata nell'era più folle della storia della musica, prendendo in mano la situazione con la propria etichetta indipendente, la Black Waltz Records.

Per secoli il circo è arrivato in città. Ora, per la prima volta nella storia, l'attrazione gravitazionale di Avatar è così forte che la città viene al circo. Un circo nel profondo della foresta. Un luogo proibito. Un tabù che siete destinati a infrangere.

Davide Iurlano