Atmosfere dance per il brano contenuto nell’EP “Che nemmeno Mennea”.
Daniele Silvestri torna in radio da venerdì 5 aprile con “Il bisogno di te”, brano contenuto nell’EP intitolato “Che nemmeno Mennea” (Sony Music).
Una canzone che, avvolgendosi di atmosfere dance, sembra alludere ad una banale storia di coppia. La banalità però è solo apparente, visto che, se di amore si tratta, è un amore come minimo morboso.
"Io divido con te/ ogni singola idea/ quando chiami io corro da te/ che nemmeno Mennea/ voglio fare di te/ la mia sola mania/ e allora adesso giurami/ di non andare via”, scrive Silvestri delineando i contorni di un rapporto vagamente ossessivo, di una dipendenza quasi “criminale” tra i due protagonisti. Del resto anche il sottotitolo della canzone (Ricatto d’onor) suggerisce una chiave di lettura diversa da quella di una semplice storia d’amore, lasciando forse intravedere perfino i contorni di qualche personaggio noto della scena pubblica italiana, almeno a giudicare da questi versi: "Noi due vicini e liberi/padroni su quell'isola/corrompevamo giudici…"
Gianluca Guido
Daniele Silvestri torna in radio da venerdì 5 aprile con “Il bisogno di te”, brano contenuto nell’EP intitolato “Che nemmeno Mennea” (Sony Music).
Una canzone che, avvolgendosi di atmosfere dance, sembra alludere ad una banale storia di coppia. La banalità però è solo apparente, visto che, se di amore si tratta, è un amore come minimo morboso.
"Io divido con te/ ogni singola idea/ quando chiami io corro da te/ che nemmeno Mennea/ voglio fare di te/ la mia sola mania/ e allora adesso giurami/ di non andare via”, scrive Silvestri delineando i contorni di un rapporto vagamente ossessivo, di una dipendenza quasi “criminale” tra i due protagonisti. Del resto anche il sottotitolo della canzone (Ricatto d’onor) suggerisce una chiave di lettura diversa da quella di una semplice storia d’amore, lasciando forse intravedere perfino i contorni di qualche personaggio noto della scena pubblica italiana, almeno a giudicare da questi versi: "Noi due vicini e liberi/padroni su quell'isola/corrompevamo giudici…"
Gianluca Guido
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