Dopo aver stupito i giudici di America's Got Talent con la sua esibizione di Who I Am nel 2022, la stella di Wyn Starks continua a brillare.
Proprio quel brano è stato inserito nel documentario di Celine Dion, I Am: Celine Dion, disponibile da qualche giorno su Prime Video, e ha appena raggiunto la #1 della R&B/Soul Chart di iTunes in Canada, Francia, UK, Australia, Stati Uniti e Irlanda. Guarda qui su Instagram: https://bit.ly/3L6MSWV
"Non ho parole per descrivere ciò che provo. Sono al settimo cielo per il resto della mia vita", dichiara Wyn Starks. "È un momento di piena realizzazione. Celine Dion è stata una tale ispirazione per me, e la sua musica mi ha aiutato a superare molti ostacoli nella mia vita. Vederla cantare 'Who I Am' con tanta forza e resilienza, nonostante tutto ciò che sta attraversando, rappresenta un momento che non dimenticherò mai.”
Cantante nu-soul, un mix di inclusività black con un timbro vocale molto distintivo, Wyn Starks celebra con orgoglio la propria diversità, ispirato musicalmente da Stevie Wonder, Michael Jackson e Prince e dai contemporanei Leon Bridges, The Weeknd e Sam Smith.
Nel 2018, Starks lascia la sua Minneapolis e si trasferisce a Nashville. Dopo l’incontro con Fred Williams, produttore dei Jonas Brothers, Sara Bareilles e Talib Kweli tra i tanti, entra nel roster della Curb, leggendaria etichetta discografica di Nashville che nel 2024 celebra 60 anni di grande musica indipendente. Nel 2019 debutta con Circles e nel 2021 pubblica l’album Black is Golden, un grido di speranza tra ballad gospel, brani uptempo, classici soul.
In piena creatività artistica, nel 2022 Starks partecipa ad America's Got Talent presentando Who I Am. La sua esibizione sorprende il pubblico in studio che lo acclama ripetutamente in una standing ovation. Tra i giudici, Simon Cowell rimane senza parole mentre Sofia Vergara fa fatica a trattenere le lacrime.
Dall'inizio dell'anno, Wyn Starks ha pubblicato gli inediti Run, Where Are The Giants, Mom of Mine e sta ultimando il nuovo album. Un mix delle sue influenze R&B e soul, arricchito da elementi di pop e rock Anni '80.
Danilo Durante
Proprio quel brano è stato inserito nel documentario di Celine Dion, I Am: Celine Dion, disponibile da qualche giorno su Prime Video, e ha appena raggiunto la #1 della R&B/Soul Chart di iTunes in Canada, Francia, UK, Australia, Stati Uniti e Irlanda. Guarda qui su Instagram: https://bit.ly/3L6MSWV
"Non ho parole per descrivere ciò che provo. Sono al settimo cielo per il resto della mia vita", dichiara Wyn Starks. "È un momento di piena realizzazione. Celine Dion è stata una tale ispirazione per me, e la sua musica mi ha aiutato a superare molti ostacoli nella mia vita. Vederla cantare 'Who I Am' con tanta forza e resilienza, nonostante tutto ciò che sta attraversando, rappresenta un momento che non dimenticherò mai.”
Cantante nu-soul, un mix di inclusività black con un timbro vocale molto distintivo, Wyn Starks celebra con orgoglio la propria diversità, ispirato musicalmente da Stevie Wonder, Michael Jackson e Prince e dai contemporanei Leon Bridges, The Weeknd e Sam Smith.
Nel 2018, Starks lascia la sua Minneapolis e si trasferisce a Nashville. Dopo l’incontro con Fred Williams, produttore dei Jonas Brothers, Sara Bareilles e Talib Kweli tra i tanti, entra nel roster della Curb, leggendaria etichetta discografica di Nashville che nel 2024 celebra 60 anni di grande musica indipendente. Nel 2019 debutta con Circles e nel 2021 pubblica l’album Black is Golden, un grido di speranza tra ballad gospel, brani uptempo, classici soul.
In piena creatività artistica, nel 2022 Starks partecipa ad America's Got Talent presentando Who I Am. La sua esibizione sorprende il pubblico in studio che lo acclama ripetutamente in una standing ovation. Tra i giudici, Simon Cowell rimane senza parole mentre Sofia Vergara fa fatica a trattenere le lacrime.
Dall'inizio dell'anno, Wyn Starks ha pubblicato gli inediti Run, Where Are The Giants, Mom of Mine e sta ultimando il nuovo album. Un mix delle sue influenze R&B e soul, arricchito da elementi di pop e rock Anni '80.
Danilo Durante
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