MIMMO CAVALLO
TARANTA D’ORIENTE
Il ragno danzante ed il mito della Taranta che ci riporta a Dioniso
Taranta d’oriente è il nuovo singolo di
Mimmo Cavallo, prodotto da
Nazzareno Nazziconi e disponibile dal 7 marzo nelle principali piattaforme digitali per l’etichetta discografica
Anteros Produzioni.
Il brano è il risultato della visione magica, sedimentatasi nella mente nel tempo indefinito dell’infanzia, di un mondo fatto di “cunti”, canti, fate, spiritelli, animali parlanti, processioni del santo, scjanari, laùri, etc.
Si parla di una terra, il Salento, bagnata dallo Jonio, un mare più immaginario che geografico -spiega l’artista- È lo stesso mare che in tempi remoti ha visto approdare miti che ancora oggi permangono e che sembrano emergere dalle acque e dalle note del brano. Si parla del mito di Adone morto e risorto come Cristo, celebrato e adornato di spighe di grano nei “sibburchi”, in occasione delle festività pasquali. Si parla soprattutto del ragno danzante, il mito della Taranta che ci riporta a Dioniso, signore del caos e della rinascita con la maschera (sa visera) del caprone con a tracolla i campanacci (sa carriga), maschera zoomorfa dei mamuthones sardi che ben rappresenta il Dio e che è stata usata come immagine di copertina. In Sardegna, come in Salento, infatti, continua a persistere vivo il ricordo di Dioniso.
Nato a Lizzano, in provincia di Taranto, Mimmo forgia la sua vena artistica trasferendosi dapprima Torino, successivamente a Roma. Il suo esordio avviene nel
1980 quando pubblica, edito dalla
CGD, Siamo Meridionali che rappresenta un modo nuovo e fresco, soprattutto vitale, di parlare del Sud. La particolarità della sua musica e dei suoi testi, una miscela di rock ironico e graffiante unito a ballate dolcissime, ne fa subito uno dei cantautori più originali della sua epoca. Non si può parlare di Mimmo Cavallo prescindendo dal suo luogo di appartenenza, il Salento, terra di primitivo e di taranta. In questo senso la musica di Mimmo è palesemente figlia delle danze frenetiche risalenti al medioevo (ma le cui radici sono ben più remote) influenzata e mixata dalle sue esperienze successive. Nei suoi ritmi c’è una sorta di presenza magica e rituale che riporta a una coreutica pagana, primitiva (si noti per esempio, nella sua musica, il grande uso dei tempi dispari, le innumerevoli “squadrature”, l’uso del dialetto). Aver vissuto l’adolescenza a contatto con la cultura contadina porta Mimmo continuamente ad un attento e appassionato itinerario di ricerca delle radici non solo dell’animo taranto-salentino ma di tutto il sud (suo incommensurabile amore). In seguito vengono pubblicati Uh, mammà sempre con la
CGD e Stancami stancami musica con la
Fonit Cetra. Scrive inoltre con
Enzo Biagi Ma che storia è questa, sigla della trasmissione televisiva La storia d’Italia a fumetti, ed è autore di canzoni cantate da
Mia Martini,
Gianni Morandi,
Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni,
Loredana Bertè,
Syria, Albano e
Zucchero. Dopo qualche anno di silenzio inizia il sodalizio con la
DDD con la quale incide nel
1989 Non voglio essere uno spirito e nel
1992 l'autobiografico L’incantautore, nel
2011, con la
EDEL Italia, Quando saremo fratelli uniti e il 15 aprile
2014 Suoni dall’Italia, Dalla Parte delle Bestie. Recentemente, sempre con Suoni dall’Italia, sono stati pubblicati i singoli ‘U vurpe’, ‘O Mimì’, ‘La Libertà’ e ‘L’estate che torna’
Germanelli.com