Si chiama FaTalmente Caldo e a cantarla è Andrea Debegnac, artista pop fluorescente, energico menestrello del colore e del calore, al suo esordio nel mondo della musica italiana.
Scoperto e prodotto da OperaMusic, si definisce un temporary artist, mettendo così in vetrina la speranza che la sua bocca resti aperta ancora a lungo.
E a cantare.
Il brano viene lanciato su youtube con un video fresco e leggero, reso tale da un sorprendente cambio di prospettiva e dai colori scelti per caratterizzarlo: quelli primari.
Il pop di Andrea vuole infatti avere l'immediatezza della semplicità, intesa à la Calvino; dove tutto ciò che è superfluo, deve essere tolto per dare spazio a ciò che invece resta ed è superfluorescente.
Il brano, prodotto da Operà Music, sarà a breve disponibile su iTunes. Andrea Debegnac è presente su Twitter e Facebook.
BIOGRAFIA
Andrea Debegnac si chiama come il suo diretto trisavolo, Kappellmeister nella Trieste di fine Ottocento, città di cui entrambi sono originari.
Il logo di Andrea Debegnac infatti altro non è che la firma originale del suo avo, ritrovata apposta nell'unico spartito conservato dalla famiglia.
Carta canta, figuriamoci quella degli spartiti.
E se a questo si aggiunge la voce del sangue...
La musica fiorisce così in Andrea a 13 anni, toccato nelle sue corde più intime da quelle di nylon della sua prima chitarra classica, la stessa che compare nel video di FaTalmente Caldo, riverniciata del colore della passione. Di lì a poco passerà a quelle di metallo studiando chitarra elettrica.
Dopo non aver lasciato traccia in tutta una serie di formazioni, si dedica alo studio di quelle vocali per poi dedicarsi al pianoforte, alla ricerca della sua vena autoriale più vera. Che scopre essere quella pop.
Nascono così nel silenzio più assoluto tutta una serie di canzoni in cui il gioco di parole è al servizio del senso del testo. Piccole impressioni, visioni, storie, immagini da condividere.
La prima, scelta per fare da apripista, è Fa Talmente Caldo, il cui testo venne scritto di getto all'uscita da un ristorante cinese a Milano.
Dario Riva