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Authors: Marco Forti, Vincenzo Sorrentino
Type: Pop
“Amore Clandestino” è il singolo dell’artista romano Marco Forti, estratto dall’album “Dal mio punto di vista”, sui principali stores digitali e dal 5 aprile nelle radio in promozione nazionale. Il brano parla di un amore, tenuto in segreto fino alla fine, tra un ragazzo, “clandestino” e una “ragazza” italiana. Solo nelle strofe finali si scopre il nome di questa ragazza: ITALIA. E solo nelle strofe finali del brano si scopre che ITALIA non è una lei, ma è proprio LEI, la Nazione e non una ragazza! Questo ragazzo aveva sin da bambino il grande sogno di venirla ad abbracciare e viverla a pieno, come se fosse appunto la sua amata.
“(…) e camminare per ogni tua strada, mia Italia”

In questo brano vorrei mettere in risalto, oltre la storia di questo Amore Clandestino, anche quanto siano difficili certe realtà. Quanto sia difficile essere consapevoli di non riuscire a realizzare i propri sogni perché qualcosa di più grande di te, lo impedisce: come la guerra, la povertà, la Morte stessa, in quanto il ragazzo non riesce ad arrivare al porto perché muore, come tanti altri suoi “compagni di viaggio”, in mezzo a queste acque “quasi indifferenti” e “lontane” da qualsiasi sentimento. Muore e, l’ultima sua immagine sfocata sarà proprio quella di questa “ragazza” che vede da lontano, tremare. Trema perché è sola, senza più il suo uomo, che stava lì ad aspettare. Quella stessa immagine la vedrà nuovamente “dal paradiso”, sotto un’altra ottica, da un punto di vista differente e in questo caso dall’alto. Questa volta la vede per intero e quindi non solo la punta del tacco ma tutta la “gamba” riesce a notare! E le chiede di fargli un sorriso, un’ultima volta!

“Vedere la stessa cosa da punti di vista diversi, potrebbe fare la differenza e le differenze sono proprio nei piccoli dettagli, spesse volte, nei particolari (…)”
Come il sorriso di ITALIA (verso il suo amato Clandestino), che per “intero” (cioè, non solo il tacco ma tutto lo stivale) non avrebbe mai avuto modo di vederla, se non da morto!

Giulio Berghella