BUZZY LAO
Venerdì 15 marzo esce in digitale e sarà in rotazione radiofonica
“Io che non conosco più l’amore”
il secondo singolo del cantautore e bluesman piemontese:
“Ritmi e suoni globali per cantare i mali dell’uomo moderno: dalla depressione, al maschilismo tossico fino al voyeurismo emozionale per trovare equilibrio solamente nell’incertezza dell’amore puro”.
Il brano anticipa il nuovo disco, in uscita nel 2024.
Venerdì 15 marzo esce in tutte le piattaforme digitali e in radio “Io che non conosco più l’amore”, nuovo singolo del cantautore e chitarrista piemontese, di base a Palermo, Buzzy Lao: “ritmi e suoni globali per cantare i mali dell’uomo moderno, dalla depressione, al maschilismo tossico fino al voyeurismo emozionale trovando equilibrio nell’incertezza dell’amore puro”.
Buzzy Lao, con le sue tematiche di protesta nei confronti della società contemporanea, fonde abilmente le ritmiche R&B Soul/Funk con le melodie italiane degli anni ‘60 e le percussioni tribali del Sud America con elettrizzanti chitarre Afro Blues. In questo brano, così come nel nuovo disco, l’artista si è lasciato ispirare da quelle sonorità che lo hanno fatto innamorare della chitarra e della musica fin da quando era bambino, da Pino Daniele a Fela Kuti, da Santana a Lucio Battisti. Un ritorno alle origini che esalta le sue doti chitarristiche con un sound retrò ma rivisitato in chiave moderna e accompagnato da una lunga e costante ricerca personale musicale che affonda le radici nel Blues primordiale africano, nel Jazz, nell’Afrobeat e nel Funk, sulla scia di altri artisti internazionali contemporanei come Michael Kiwanuka e i Nu Genea.
“A livello tematico, il brano esplora questioni strettamente legate alla realtà odierna. Il testo presenta - racconta l’artista - in modo ironico e diretto le sfide che l'uomo moderno affronta nel trovare un significato spirituale ed esistenziale nella società contemporanea. Temi a cui ho sempre dedicato impegno e ricerca ma che ora esprimo con una chiarezza tagliente e a tratti provocatoria. Inoltre, ho voluto esprimere in modo palese il senso di smarrimento e frustrazione della nostra generazione, bloccata da un senso di impotenza e depressione accentuato da una sovrabbondanza di stimoli che ci fa quasi dubitare se ne vale la pena di provare ad essere migliori non riuscendo più a provare nulla”.
“Il protagonista del singolo – prosegue - vive un’epoca in cui è costretto dal sistema sociale occidentale ad uccidere la sua voce interiore a favore della produttività e della pace dei sensi a buon mercato. Ritrova se stesso solamente abbandonandosi all'amore incondizionato, lo stesso che la società moderna cerca di nascondere in quanto non produce un ritorno certo, lo stesso amore che l’uomo ha un tempo soffocato in virtù di apparire più perfetto e più suo agio nel mondo falso contemporaneo e che ora lo salva mostrandogli la verità.”
Al brano, prodotto da Florian Monchatre (Fatoumata Diawara, Blick Bassy, Tinariwen) tra Parigi e Palermo, hanno collaborato diversi musicisti tra cui Tiziano Salerno che con il suo ritmo di batteria prende spunto dall’R&B e dal Soul/Funk di scuola Motown anni ‘60, Salvo ‘Cheerio’ Cincirrone con le sue percussioni Afro Latin e ai cori c’è il contributo speciale di Martina Cirri, giovane cantautrice palermitana che con la sua voce Soul fa anche parte della nuova live band di Buzzy Lao insieme a Salvo Casano alla batteria e Damiano Vitrano al basso.
BUZZY LAO, pseudonimo di Alberto Salerno, classe ’87, nasce a Torino da genitori originari di un piccolo paese Arbëreshë (minoranza etno-linguistica albanese) in Calabria e cresce musicalmente a Londra, tra jam & studio sessions per svariati progetti musicali, dove vive 6 anni. È un artista no border fortemente influenzato dalle radici della musica nera combinata con il suo distintivo sound intimo e “Soul touching” caratterizzato da una emozionante scrittura in italiano che guarda oltre, verso un più profondo concetto di melting pot musicale tanto caro alla cultura World Music.
Palermo, 11 marzo 2024
Gabriele Lo Piccolo