I MALATI IMMAGINARI
DA VENERDÌ 24 OTTOBRE IL NUOVO SINGOLO
“CRY”
I Malati Immaginari tornano venerdì 24 ottobre con
“Cry”, un nuovo singolo disturbato, visionario e devastante. Pubblicato da
Harakiri Label, il brano segna una nuova fase del progetto: più solitaria, più diretta, più feroce e, al tempo stesso, più ballabile.
Scritta da
Dario Parascandolo (anima, voce, chitarra e synth) insieme al cantautore
Fabio Cosimo e prodotta da
Vrace (new entry del progetto iMi), Cry è un brano darkwave a 132 BPM che fonde il buio del post punk con la potenza ossessiva della dance anni ’90. Una preghiera elettronica per chi ama ballare piangendo, a metà strada tra i
Joy Division e
David Morales, tra chitarre distorte, synth nostalgici e beat sintetici da club decadente. Il mix e master portano la firma di
Fuji, nome noto nella scena hip hop italiana.
Il brano racconta lo smarrimento di chi si lascia trascinare a fondo dai propri pensieri e dalle proprie ombre, fino a desiderare di sparire. È una discesa lenta e lucida negli abissi della dipendenza emotiva, dove il dolore diventa ritmo e il pianto diventa groove. La voce di Dario è scura, intensa e drammatica e si intreccia con chitarre e synth, creando un contrasto tagliente con la cassa dritta che rende il pezzo ballabile e al tempo stesso inquieto.
“Cry è una canzone autobiografica che non consola,” -
racconta Dario - È lo specchio di quando non senti più niente, e resti intrappolato nella tua testa. Esco da un periodo molto buio, in cui non vedevo via d’uscita. Ho trasformato la mia angoscia in musica per far ballare chi porta addosso un dolore invisibile e che può identificarsi nelle parole del brano”.
“Cry” è il primo tassello di un nuovo ciclo di pubblicazioni che porterà alla luce, nei prossimi mesi, il concept più tossico e oscuro mai firmato da iMi. Dopo oltre 200 concerti in tre anni e un percorso che ha già lasciato il segno nella nuova scena darkwave italiana, Cry segna la rinascita di un artista che continua a dare voce a chi parla poco, ma sente tutto”
BIOGRAFIA
I Malati Immaginari è il progetto musicale del cantautore e performer Dario Parascandolo e del producer/dj Vrace (all’anagrafe Valerio Racciatti).Nato inizialmente come terapia per l’ipocondria e i disturbi d’ansia, il duo si è trasformato in una delle realtà più viscerali e visionarie della nuova scena alternativa italiana, capace di fondere darkwave, elettronica decadente e pulsazioni dance con una poetica intima, disturbata e profondamente emotiva. La musica de I Malati Immaginari è un continuo alternarsi di dolcezza e ossessione, dream pop e dolore, cantautorato emotivo e synthwave post-romantica. I testi – schegge autobiografiche, crude e sincere – raccontano amori tossici, dipendenze affettive, narcisismo e perdita con una sincerità disarmante e senza filtri. Nel 2024 pubblicano l’EP “EMOSTATICO”, prodotto da Alessandro Forte (Aiello): cinque brani che esplorano il contrasto tra musica da club e testi claustrofobici, tra synth ipnotici e immagini da cinema disturbato.Il concept è esplicito: “Un labirinto di disperazione in cui si sopravvive grazie a un laccio emostatico.” Nel 2025 esce la versione remastered del disco, con una nuova veste grafica e una visione ancora più cupa e cinematografica.Dall’EP vengono estratti tre singoli di forte impatto: “I Love You”, “Ti Prendo in Braccio” e “Non Passa Più 2.0”, remix club del brano finalista a Sanremo Rock 2022. Il 24 ottobre 2025 il duo inaugura un nuovo capitolo con “Cry”, un singolo darkwave dalle atmosfere cupe e dai beat incalzanti, che segna un’evoluzione più decadente, viscerale e ipnotica del progetto. Negli ultimi anni, I Malati Immaginari hanno collezionato oltre 200 date in tutta Italia, portando sul palco un live rituale, essenziale e total black, in cui ogni brano prende forma in diretta, tra fragilità, tensione e catarsi. Hanno condiviso il palco con artisti come Pierpaolo Capovilla, Marina Rei, Meganoidi, Morgan, Paolo Benvegnù, Omar Pedrini, Meg, Frankie Hi-Nrg, Young Signorino, Rosa Chemical e molti altri. Oggi I Malati Immaginari rappresentano una voce per chi sente troppo, per chi balla piangendo in mezzo agli altri. La loro musica non promette felicità, ma offre sollievo: è un abbraccio oscuro e sincero per chi vive le proprie ferite a cuore aperto.
Giovanni Boscaini