SOCIALEYEZ
LANDLINE
il nuovo singolo dal 28 febbraio in radio
e in tutti i digital store
Landline è un brano fatto di bassi profondi, casse ostinate, sintetizzatori lunari e una lirica surreale. Una traccia elettronica, da ballare braccia al cielo ed occhi chiusi come una danza della pioggia dei nativi americani.
Però è anche una fotografia delle contraddizioni generate dal processo che mira all'affermazione, certamente sacrosanta, di un nuovo modello di “corpo”, biologico e sociale, architettonico e relazionale: un modello soprattutto metropolitano che si potrebbe forse definire “eco/equo-logico” e che sembra trovare nella sostenibilità ambientale e nella parità sessuale le sue bandiere.
Così, mentre il testo traccia il profilo nobile di cittadini dinamici e consapevoli impegnati a differenziare rifiuti, acquistare alimenti bio, sostituire asterischi gender-free ad ogni vocale generata dalla cultura patriarcale, la musica dà voce al rantolo dell'animale in ognuno di noi che, sopraffatto da reti di dati super veloci di cui non riconosce origine e fine, dichiara amore eterno ad anime virtuali e corpi in silicone. Nuovi corpi fisici e mentali, quindi, che cercano disperatamente di innaffiare con un secchio bucato i pochi orti sopravvissuti tra un grattacielo e l'altro, nei quartieri delle metropoli i cui vecchi tubi marci continuano a perdere, ogni giorno, milioni di gocce di acqua preziosa.
Landline è un gigante di ghiaccio che danza intorno al fuoco, si slancia verso il cielo ma gocciola a terra come una promessa di salvezza che diventa, via via, tanto attesa e desiderata quanto fragile e inafferrabile.
Socialeyez nasce il 25 maggio del 2019, tra un garage e un gruppetto di locali del Pigneto, centro-periferia di Roma. È formato da due elementi, entrambi del '77, che suonano insieme e separatamente da diversi anni e hanno deciso di iniziare un percorso nuovo, più asciutto e lineare.
Qualcosa che in inglese si definisce “streamlinde”. Inglese è pure la lingua cantata da Ryan che suona il sax ed è nato in Minnesota. Lì è cresciuto fino a 19 anni, quando ha deciso di trasferirsi in Italia per studiare belle arti, passando per Pavia, Milano e Napoli prima di fermarsi a Roma. Pietro è nato in Calabria, dove ha imparato a suonare la chitarra e il basso prima di emigrare nella capitale per immergersi nello studio della politica ma anche nei ritmi e nelle sonorità elettroniche del sottobosco metropolitano.
Con Socialeyez Pietro e Ryan hanno adottato un nuovo registro: fare musica ripartendo dalle fondamenta, dalle proprie basi musicali, dai propri miti degli anni passati ad ascoltare musicassette e vinili. Partire dalle immagini, i ricordi, le impressioni indelebili di cui non ci si ricorda quasi più l'inizio per arrivare a uno stile un po' “poraccio” e un po' “pura classe”, un mix ameritaliano che mette insieme rock, elettronica, folk, jazz, rap, blues, punk... boh! per esprimere qualcosa di probabilmente pop, sicuramente underground.
Francesca Ripa