LUIGI LIBRA
8 giugno 2018
il nuovo estratto da TERRA VIVA
Ce Pienze Maje
L’uomo si rivolge con ardore con grinta e forza ma nello stesso tempo anche tristezza alla sua Terra, all’anima della sua Terra, dicendogli: Ma ci pensi mai a quanta gente ti tormenta, quanto male gratuito spesso ingigantito da false notizie, e tempo di splendere e risplendere in onore di cio’ che sei stata e sei, e tempo di mettere al tappeto il male e vincere e risorgere con la tua massima bellezza…
Dopo molti anni dedicati alla canzone classica napoletana, il cantautore Luigi Libra presenta il suo primo cd di brani inediti. S’intitola Terra Viva ed è un omaggio alla vitalità della Campania, di Napoli e della sua gente.
“La mia terra non è soltanto Terra dei Fuochi e Gomorra, ma è soprattutto una Terra viva” spiega l’artista, noto al pubblico televisivo per aver affiancato a lungo Paolo Limiti in diversi programmi televisivi, che ha sentito il bisogno di valorizzare gli aspetti positivi della regione in cui è nato e di offrire una narrazione diversa a quella diffusasi negli ultimi anni.
“Terra Viva non è un album di denuncia, ma di speranza – sottolinea Luigi Libra - La Campania per me fatta di gente dalla bell’anima, di terreni e panorami incontaminati e di prodotti di eccellenza, di terra viva appunto”.
Il cofanetto include il cd e il documentario inspirato agli stessi temi delle canzoni.
11 brani, tra cui il singolo Ce Pienze Maje, più una bonus-track dal titolo “Il suo nome è Paolo Limiti”, dedicato al conduttore televisivo, eseguiti con Mariano Bellopede (pianoforte), Corrado Calignano (basso), Fabio Malfi (batteria), Andrea Palazzo (chitarra), Ciccio Merolla, Rosario Scotti di Carlo e Gabriele Borrelli (percussioni), Gianfranco Campagnoli (fiati) e 12 elementi d’orchestra diretti da Arcangelo Michele Casu.
Nelle sue canzoni, Luigi Libra, insignito nel 2016 dal Sindaco Luigi de Magistris della carica di Ambasciatore della canzone napoletana nel mondo, fonde diversi generi, dal classico napoletano al soul, dal rhythm and blues al pop mediterraneo, e alterna il dialetto all’italiano.
Filippo Broglia