Il collettivo jazz-afrobeat KOKOROKO annuncia l’uscita del disco d’esordio con il singolo ‘We Give Thanks’.
‘Could We Be More’ uscirà il 5 Agosto per Brownswood.
Ascolta 'We Give Thanks' - https://www.youtube.com/watch?v=YUD9fxr6qTw
A propsito del nuovo singolo la band racconta: "Stavamo immaginando di suonare dal vivo mentre registravamo il nuovo singolo e lo abbiamo scritto pensando proprio a quella dimensione, all’energia che sprigioniamo verso la fine de noostri set. Alcuni nostri live, come quelli a La Cigalle di Parigi o al Paradiso di Amsterdam, sono stati magici per noi e vuoi sempre restituire quell'energia al pubblico.”
'Could We Be More' è il secondo estratto dal nuovo album, preceduto dal singolo ‘Something's Going On’ uscito a Febbraio - https://www.youtube.com/watch?v=KXUv2rYo1eY
I Kokoroko sono una band di culto, attiva da soli 4 anni e già con 3 singoli ed un Ep di grande successo. Il collettivo di è stata scoperto da Gilles Peterson della Brownswood Rec.
Parlando delle origini di ‘Could We Be More’, Sheila Maurice-Grey dei Kokoroko spiega: “Penso che i luoghi da cui proveniamo abbiano influenzato il modo in cui scriviamo e suoniamo. Tutti noi arriviamo da background diversi, ma la cosa che ci unisce è che amiamo e apprezziamo l'afrobeat e l'high life del Ghana, che si tratti di Ebo Taylor o di Pat Thomas. Per me, la musica e il soul nigeriani sono parte della mia vita, quindi la sento mia e sono felice di ricreare musica che conosco e che mi riempie di orgoglio”.
I Kokoroko sono uno degli ensemble più rappresentativi del nuovo corso jazz londinese. La band è un vivido esempio del futuro della musica britannica: ad oggi hanno pubblicato solo 7 brani con cui hanno collezionato oltre 60 milioni di stream solo su Spotify. La loro 'Abusey Junction' del 2018 è diventata un caso mediatico e un successo virale raro nella scena jazz.
Ora restiamo tutti in attesa del 5 Agosto per ascoltare i 15 brani del nuovo album ‘Could We Be More’.
Info singolo: https://kokoroko.bandcamp.com/ / https://brownswoodrecordings.com/
Davide Iurlano