Freedom racconta di quanto siano fragili e labili l'autostima ed il senso di sè, quando sono legati al consenso altrui tramite i social network. Di quanto ci affanniamo ogni giorno per apparire diversi, migliori, compiendo addirittura imprese pericolose e fuori dal comune per l'evanescente euforia da like che pian piano svanisce e lascia posto al vuoto esistenziale. Freedom è un appello, un monito a scoprire il nostro vero "Sè", tramite l'accettazione delle nostre peculiari caratteristiche e la costruzioni di relazioni sociali che permettano un reale confronto e accrescimento di noi stessi.
Biografia
“Se lasciamo cadere per terra un blocco di minerale sotto forma cristallizzata, esso si rompe ma non in un modo qualsiasi; le spaccature avverranno secondo delle linee di clivaggio, i cui limiti e direzioni, anche se invisibili fino a quel momento, si trovavano già determinati, in modo originale ed immutabile, dal tipo di struttura costitutiva del cristallo……”
I Cleavage Lines nascono da qui dall’incontro dei due fondatori Luigi Alfonso Tamburrino (Chitarra ritmica) e Rita Di Pietro (voce), a quel tempo studenti di psicologia (ed ora Psicologi) con questa massima. Prima dell’incontro con essa, infatti, militavano in vari gruppi riproducendo per lo più cover di brani già conosciuti. Quel giorno si accorgono, invece, di colpo quasi come per illuminazione di poter chiedere di più alla loro voce ed alle loro note, poter tradurre, grazie ad esse, l’intraducibile esperienza umana di essere fragili, spezzati in modo netto, preciso ed irripetibile e darle risonanza, eco, nella speranza che nell’ascoltatore qualche linea, qualche fragilità si ricongiungesse e magari si trasformasse in forza. Quest’aspirazione diviene da quel giorno asse portante dei loro testi e delle loro melodie.
I brani si scrivono in fretta, quasi come se, la voce narrante dei protagonisti di ognuno raccontasse, da sé, il suo disagio ad uno sconosciuto incontrato nello scompartimento affollato di un treno. Parlano in fretta, talvolta incespicando le parole, raccontano di disagi familiari, amori falliti, difficoltà nel trovare la propria collocazione nel mondo, lutti e solitudini digitali. Le parole si mischiano alle emozioni e la voce è rotta da rabbia, delusione, tristezza, ma alla fine del racconto compare anche la speranza, la speranza di essere capaci malgrado tutto di superare il trauma e ricominciare.
La speranza e la tenacia sono anch’esse assi portanti del gruppo e dei fondatori, che hanno atteso pazientemente la formazione giusta che potesse completare le proprie idee, formazione che deriva da incontri casuali fortunati prima con Francesco Pio Ciccone (Chitarra), poi con Daniele Chianese ( Basso) e infine con Isabella Ida Mazzei (Batteria). L’alchimia è immediata e finalmente, gli ideatori trovano ciò che avevano sempre cercato, musicisti in grado di dare voce ai brani più che a sé stessi e al loro Ego.I Pezzi acquisiscono una sessione ritmica solida, si arricchiscono di arrangiamenti ,assoli e le dinamiche divengono più curate. Il risultato lo potete ascoltare, sentire non solo con le vostre orecchie, ma con il vostro cuore poiché di sicuro troverete tra quelle voci narranti anche la vostra e riconoscerete con ogni parte di voi stessi ciò che essa e voi sentite. Alla fine di questa biografia probabilmente starete pensando che ancora sapete poco o nulla di noi, sulla nostra storia personale e musicale, e presumibilmente questo rimarrà invariato poiché il nostro intento è raccontare le vostre storie e non le nostre, dare voce alle vostre più profonde cleavage lines.
Francesco Falzarano