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COSA MI MANCA?
È una tipica domanda che al giorno d’oggi ci facciamo per fare un resoconto della nostra vita. Cosa mi manca per essere felice? Cosa mi manca per essere soddisfatto della mia vita? Cosa mi manca per sentirmi totalmente orgoglioso di me stesso? Cerchiamo di fare un esame di coscienza sul nostro IO ritenendoci gli unici responsabili di ciò che facciamo. Questo lato caratterialmente è un aspetto importante di chi vive le ore della vita con coerenza. Sbagliando si impara, sbagliando posso rimediare. Ancor prima di poter ripulire quella macchia nera che sporca, dobbiamo capire dove quello sbaglio è stato fatto. Molti punti di domanda, poche risposte. Solo chi è coscienzioso, solo chi riesce ad essere coerente può proseguire dopo un punto di domanda, con una risposta. È sempre più semplice scaricare le colpe ed ancora più difficile realizzare che dietro ad un sorriso, al di là diuna manciata di monete d’oro, sotto terra dove crescono radici di storia, c’è inquinamento. Che sia atmosferico, che sia marino, che sia umano, poco importa. È su queste dodici lettere che dobbiamo lavorare e declinarle nella nostra vita. Tre sono i protagonisti della canzone “Cosa mi manca?”. Uno specchio della realtà che ci circonda, delle tante orecchie che ascoltano queste note e dei migliaia di occhi che leggono titoli di giornali che evidenziano i mali della società. “Cosa mi manca?” è un grido della coscienza, pronto ad uscire e a fare qualcosa. Mettersi in discussione può essere una soluzione, ma capire noi stessi ne è un’altra. Chi è pronto a farlo? Chi è pronto a pulire il proprio cuore, chi è capace di sporcarsi le mani
per aiutare e sistemare un mondo ormai sotto sopra. Ogni singola persona è responsabile non solo di sé stessa, ma dell’interna terra. Se si aiuta l’altro, si aiuta sé stessi. Un “passa il favore” senza
sosta, un loop senza fine. “Cosa mi manca?” o meglio dire “Cosa ci manca?”. La volontà.

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