PIOVE.
IN RADIO DA VENERDÌ
13 GENNAIO
“MIRACOLO”
TITLE TRACK DEL PRIMO ALBUM
DELL’ ARTISTA AVANT-POP “METAVERSALE”, FLUIDA E IBRIDA
CHE SI ESPRIME ATTRAVERSO UN MIX DI FUTURO, ANIME, DIGITAL 3D ART, ELETTRONICA INDUSTRIAL E HIP HOP
Esce venerdì 13 gennaio, su tutte le piattaforme digitali, “MIRACOLO”, il primo album di PIOVE. (Woodworm/Universal –, l’artista avant-pop “metaversale”(*), fluida e ibrida che mischia Futuro, Anime, Digital 3D Art, Elettronica Industrial e Hip Hop.
“MIRACOLO” è stato anticipato dai singoli “Fuoco”, “Sabba” e “Futuro HD”, la traccia che sviscera la trama dell’album creando un fil-rouge che percorre tutto il progetto.
Il disco è composto da 10 tracce ed è un mix di riflessioni a tema sci-fi: Alienazione umana, Transumanesimo, schemi sociali, crisi economiche e climatiche sono i punti chiave dell’album che, attraverso Hyperpop e Digital Art, ci racconta il futuro che verrà.
La realtà è difficile da accettare ultimamente, ma perché preoccuparsi quando abbiamo internet? Città, negozi, uffici, relazioni, nuovi mercati, qualsiasi cosa ci serva si trova in rete. Non abbiamo più bisogno di uscire di casa perché la rete, in alternativa, offre un modello di perfezione paradisiaca: possiamo essere chi vogliamo, quando vogliamo, con il corpo che desideriamo in una dimensione priva di diversità e sofferenza. Possiamo essere finalmente Dei, scordarci delle fragilità terrene, buttarci alle spalle morte e desolazione verso un'immortalità fatta di memoria artificiale. Ma l'idea di incarnare Dio trasformandosi in macchina porta con sé un nuovo inganno per l'uomo del futuro che rischia di perdersi nelle gelide sequenze dei codici binari.
La title track “Miracolo”, in radio dal 13 gennaio, riassume, nel suo ritornello esplosivo, la morale conscious dell’album: «Non c'è più bisogno di uscire di casa da quando la rete offre un modello di perfezione paradisiaca. Puoi essere chi vuoi, quando vuoi, con il corpo che vuoi. D'altronde la realtà è difficile da affrontare ultimamente. Ci vorrebbe un miracolo per salvarci». Sì, ci vorrebbe un miracolo perché l’uomo, per non affrontare il dolore e i compromessi a cui lo costringe la realtà, si rifugia nel mondo virtuale, anelando a un modello di perfezione apparente, ma si ritrova in una realtà altra che resta un’illusione fatta soltanto di algoritmi asettici, arrivando a constatare che la sua condizione non cambia, che non c’è via d’uscita, se non quella di comprendere la natura nella sua complessità.
Gli ingredienti musicali principali dell’album sono l’elettronica e l’hip hop. Il primo si esprime in synth iper-processati e percussioni industriali, il secondo in bassi 808 distorti e sample in loop. Su questi elementi l’uso della voce sussurrata passa da fitti incastri ritmici ad aperture melodiche malinconiche. Spesso la voce viene campionata e frammentata fondendosi con l’arrangiamento. Le tonalità minori ne stabiliscono il mood, cupo, triste, emo-teen. In termini stilistici è un disco definibile nel grande contenitore dell'avant-pop, le cui influenze sono da ricercare nei generi ed estetiche industrial, hyperpop, pop, mentre gli artisti che hanno ispirato PIOVE. sono Grimes, Noga Erez, Kendrick Lamar, Rosalìa, Sevdaliza, Sophie, Ye, Shygirl, Catnapp.
La produzione sonora di “MIRACOLO” è composta da tessiture deteriorate, da voci digitali impazzite, da suoni di metalli, di videogiochi, da piccole melodie divertenti e inquietanti allo stesso tempo, serissime e tragicomiche. Il tutto è fatto per creare contrasti continui con i testi, ottenendo un risultato simile a quello del linguaggio memetico “happy but sad”, ovvero, dire cose molto tristi con tono giocoso, frivolo, rosa, come se non avesse importanza, in modo sarcastico se non provocatorio. Questo concept è alla base dell’identità del progetto, che dalla prima pubblicazione sceglie icone come la felpa rosa col cappuccio, simbolo di fragilità emo e dell’hip hop, e un vecchio Arcade simbolo della leggerezza e dell’elettronica. Quella del disco di PIOVE. è una musica gestuale, onomatopeica: la produzione sonora, che va dalla composizione alla scelta delle parole, e dalla scelta degli strumenti fino al loro trattamento effettistico, è legata alle immagini emotive ed estetiche del racconto che si sta facendo. Anche l’arrangiamento si fa stile partecipando alla sensazione fisica dello stato emotivo, senza risultare didascalico.
PIOVE. si muove tra mondo reale e mondo digitale, tra diverse dimensioni sonore e pianeti visuali ed è Angelo Guttadauro, fotografo e artista visivo, ad animare, con una serie di contenuti video 3D, il progetto dell’artista e le sue performance. L’estetica di questi contenuti, realizzati tra Blender e Premiere, si ispira a generi come Anime, Sci-fi e Fantasy. L’obiettivo è quello di costruire un universo visivo al pari di quello sonoro. Non si tratta di un semplice visual generativo dove tipicamente ci sono una serie di pattern in loop, ma lo stimolo arriva dall’idea di seguire la narrazione del brano. E così anche il video racconta dell’incontro tra due entità, una umana e l’altra digitale, sospese in uno spazio metafisico, che si fonderanno al punto in cui l’entità umana trascenderà sé stessa a favore di una forma post-umana, immortale e apparentemente scevra dal dolore.
È un progetto con una forte matrice audiovisiva. L’immaginario visivo è realizzato insieme a Guttadauro e comprende foto, vfx, artwork, videoclip e visual in 3D. L’artista creerà un visual per quasi ogni prossimo brano e tutti avranno in comune palette di colore, ambientazioni, e avranno sempre lo stesso personaggio, un manichino, che è l’avatar 3D di PIOVE., presente anche sugli artwork delle uscite precedenti. Questi visual sono frutto di un meccanismo di suggestione reciproca, partono da un immaginario che PIOVE. ha in testa e per cui ha sviluppato dei bozzetti 3D, da visioni a cui Guttadauro dà vita facendole proprie, dalla scelta delle ambientazioni e dei simboli alla modellazione 3D, fino alla post-produzione.
PIOVE. è un’artista che scrive e produce i suoi brani dentro a un computer e indossa una maschera, da lei progettata e poi stampata in 3D. Appartiene alla Gen Millennials, ed è un mix di futuro, anime, 3d art, elettronica Industrial, hip hop, hyperpop. Nella dimensione libera e immersiva di PIOVE. si può usare il termine “metaversale” (*), che descrive perfettamente la sua essenza e la sua storia passata, presente e futura.
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Valentina Marcandelli