RADIO DATE
Il 25 settembre esce in radio e in tutti i maggiori digital store *LE COSE
CHE NON CAPIRò MAI*, il nuovo singolo di *GABRIELE DECA*, pseudonimo di
Gabriele De Cataldo, classe ’93, che, dopo una lunga militanza in diversi
gruppi pop-rock dell’underground romano, lancia il suo progetto solista
cantautorale, già anticipato dal brano CON MOLTA CALMA.

LE COSE CHE NON CAPIRò MAI, prodotto da *Produttori Italiani Associati*,
mixato e registrato presso Sala Tre da *Pietro Paroletti* e
masterizzato da *Daniele Sinigallia* nello studio “Gli Artigiani” di Roma, è anche un videoclip, diretto da *Giovanni Conte*, in cui ad ogni stanza della casa il protagonista associa una donna della sua vita che lo perseguita, quasi
ognuna di essa fosse uno spirito che lo tormenta. Nel video Deca ha scelto
però di avere un ruolo secondario, quello di narratore della storia, per
far vivere il racconto con la sua musica, alla chitarra elettrica e al
pianoforte.

“*LE COSE CHE NON CAPIRò MAI nasce dall’esigenza di arredare la noia, per
renderla sopportabile*” racconta il cantautore romano. “*Ero chiuso in casa
da giorni, ma sentivo forte la necessità di ballare e muovermi. Allora mi
sono mosso alla ricerca di un sound che definisse questa malinconia
sovraeccitata. Dopo un’ora di lavoro la canzone era conclusa ed io potevo
finalmente uscire di nuovo da casa*.”

Il sound di GABRIELE DECA è caratterizzato da una grande contaminazione di
generi e sonorità, dal Sud America alla musica elettronica, passando per il
cantautorato italiano, attraverso una scelta di stile netta e subito
riconoscibile. Le tematiche attingono generalmente alla quotidianità e ai
piccoli eventi marginali che emergono dall’osservazione della realtà
circostante.

Il progetto a cui Deca si sta dedicando ha come obiettivo la ricerca di un
sound che prenda in considerazione le diversità e l’ampiezza del fenomeno
musicale, per rielaborarle con uno sguardo intimo e fortemente personale. I
testi sono quasi esclusivamente impostati come un dialogo, molto spesso con
interlocutori immaginari.

Oramusica