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Otto canzoni sull’amore e sulla solitudine: e di come queste due cose si guardino. Col binocolo, forse: demodé, di moda. Come ogni cosa che è quella cosa, e non necessiti di un anima, o software, che la giustifichi.

Da una parte si vedono cose vicine, lontanissime: dall’altra mondi lontani, abitati. La distanza dallo schermo dipende dai pollici: quella dalla realtà da venti centimetri, che è la distanza da uno schermo qualsiasi.

Con una strizzatina d’occhio alla vita di mezzo: “ad una certa età, le persone cominciano a correre. Ma corrono in avanti.”

Spero che torni di moda il binocolo: mica per dire che occorre guardare lontano, male che vada oltre. Però un po’ più in là, si.

ANTONIO FIABANE: A metà degli anni ottanta in Milano comincia Con Shel Shapiro un progetto discografico incentrato sulle proprie canzoni: passato alla produzione di Roberto Soffici, tale progetto approderà alla Polygram diretta da Bruno Tibaldi.

Il disco non verrà mai pubblicato, ma sarà Tibaldi stesso qualche anno dopo a credere in una canzone, “L’astronauta”, portata al successo da Federico Stragà. Per lo stesso artista Fiabane compone con lo scrittore Marco Franzoso buona parte di “Click here” (Sony-Studio Lead 2001).

Nell’estate 2002 firma il brano vincitore del “Disco per l’Estate”, il “Coccodrillo vegetariano”. Nel 2002 produce per Sony Music i Positiva, nel 2003 sale sul palco del premio Ciampi grazie all’artista ed amico Lorenzo Vecchiato. Antonio Fiabane ha contribuito ad allestire per la regia di Francesco Bortolini la pièce teatrale “Ho giocato a carte con l’assassino”, ispirata ai “Misteri di Alleghe” di Sergio Saviane. Nel 2012 esce il suo primo disco, “Riconosci i tuoi Santi”.

Oramusica