CALA 'A SERA
il singolo e il video
estratto dall' album
NAPOLI, INFERNO & PARADISO
di VITO RANUCCI
in uscita su tutti gli store digitali il 28 giugno
“Non rappresenta, non dipinge, non cristallizza, non rilegge.
In costante sospensione tra emozioni non compresse, armonie complesse o immediatamente risolutive, vuole essere, non provare"
Un melting-pot di suoni acustici ed elettronici, di voci e strumenti costantemente sospesi sull’unica vera ragione finale: l’emozione.
La Napoli più scura, più “terrena”, quella ad est del Gambrinus o di Piazza Vanvitelli dà i natali a Vito Ranucci.
CALA 'A SERA (V.Ranucci - P.Russo) è la traccia scelta per il lancio e la promozione dell'album NAPOLI, INFERNO & PARADISO. Un'opera composta da 15 tracce tra brani inediti e cover di altissima rilevanza musicale e culturale.
Per questo brano, così come per altre canzoni dell'album, Alessio Caraturo presta la voce.
Vito Ranucci, compositore di estrazione classica che per anni ha riversato nel jazz così come nella musica popolare, nel rock progressivo o nella musica elettronica un’ecletticità unica, nel tempo ha prodotto un linguaggio musicale assolutamente trasversale e artisticamente rivoluzionario, una musica figlia di curiosità superiore così come di ingordigia intellettuale.
Vito Ranucci vanta esperienze uniche ed esclusive, dai dischi internazionali editi da “Harmonia Mundi” e “CNI”, dal teatro di Renato Giordano e Giorgio Albertazzi al cinema di Mario Monicelli, Lina Wertmüller e tanti altri, dalla televisione alle collaborazioni con Radio3 Suite e Radio Montecarlo Night, fino alla recente collaborazione con lo scrittore Lorenzo Marone in “Cara Napoli”.
Descriverne con punti fermi l’attività o il genere musicale è puro esercizio di stile. Tra illuminate armonie di ispirazione Bachiana e Dj Set, ispirati assoli Jazz e voci da posteggia, Vito Ranucci è un altro pezzo di Napoli, uno dei più puri. Circondato da un variegato ed altrettanto eclettico gruppo di musicisti, stupende voci e raffinati strumentisti.
Musica che mette insieme ciò che non si può diversamente rappresentare, ciò di cui è inutile parlare, ma che non è possibile evitare: l’emozione.
Monica Landro