“IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO”
IL NUOVO STREET SINGLE TRATTO DALL’ALBUM “REDENZIONE” DEL RAPPER RIVELAZIONE DEL MOMENTO
UN INNO GENERAZIONALE ISPIRATO A ITALO CALVINO
NEL VIDEOCLIP IL PREQUEL DI “ULISSE”, GIA’ DISCO D’ORO E +12 MLN DI VIEWS
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Dopo aver conquistato oltre 12 milioni di visualizzazioni e il disco d’oro con il singolo digitale “Ulisse”, il rapper rivelazione del momento lowlow arriva in radio con il nuovo singolo “Il sentiero dei nidi di ragno” tratto dall’album “Redenzione” pubblicato da Sugar il 13 gennaio. “Il sentiero dei nidi di ragno” racchiude tutte le caratteristiche che rendono lowlow un artista unico nella scena hip hop italiana: un flow fuori dal comune, immagini di fortissimo impatto emotivo, un linguaggio estremamente raffinato che mescola gergo a riferimenti letterari alti e la capacità di rappresentare l’inquietudine dei ventenni parlando a loro, ma anche agli adulti che sono in grado di ascoltare.
“Il mio inno generazionale. Il passato, il presente con le sue mille prove che ci sottopone il destino, e il futuro. La speranza di lasciare un segno solo con le nostre forze. – racconta lowlow - Ispirato al romanzo di Italo Calvino e al protagonista del romanzo, “Pin”, il bambino che non aveva amici della sua età, odiava gli adulti e durante la guerra cantava canzoni nelle osterie.”
“Il sentiero dei nidi di ragno” è anche un videoclip diretto da diretto da Yuri Santurri & Daniele Tofani per Trilathera che promette di seguire le orme del successo di “Ulisse” e ne rappresenta il prequel. Ne “Il sentiero dei nidi di ragno”, infatti, ritroviamo Niko, il protagonista di “Ulisse” e alter ego di lowlow che avevamo lasciato con una pistola puntata alla tempia nel tragico epilogo di una rapina in banca e conosciamo il suo passato fatto di infelicità e violenza domestica. Una storia che rappresenta all’ennesima potenza il malessere generazionale di ventenni che nel caso di Niko sfocia in un gesto di inaudita rabbia e che lowlow sublima nelle sue rime. “Nelle mie canzoni parlo quasi esclusivamente di Me, il resto lo conosco poco. Niko sono Io, con più senso pratico in un altro mondo in cui non esiste il Rap per sfogarsi - racconta lowlow - Certe volte la rabbia ti trasforma, la paura diventa forza e lasci andare tutte le emozioni, ti esprimi e non importa quanto drammatiche saranno le conseguenze.
Romano, classe 1993, vero nome Giulio Elia Sabatello, lowlow è cresciuto con i miti di Eminem e Muhammad Alì e ha esordito a soli 13 anni sulla scena romana distinguendosi nelle gare di freestyle. “Redenzione” è un album che arriva dopo i successi di lowlow con Honiro Label e la partecipazione, insieme a tutti i pesi massimi della scena italiana, alla colonna sonora del film Zeta di Cosimo Alemà, con il pezzo La solitudine del numero 1. In “Redenzione”, grazie alle produzioni musicali firmate da Fausto Cogliati, rispetto alla prima parte della sua carriera, c’è un netto salto di qualità artistica, soprattutto nella scrittura.
Nicoletta Zagone