Fiuru giallettu inteso quale amore universale in tutte le sue forme ed espressioni: uomo e uomo, donna e donna, genitori e figli, nipoti e nonni e poi quell'amore canonico tra uomo e donna.
Il fiore è certamente l'elemento fondamentale più appariscente, il simbolo più classico che rappresenta l'innamoramento, la passione, l'affetto, la purezza, l'eleganza e l'amore. Il giallo invece rompe gli schemi di ogni pregiudizio e stereotipo, un colore pieno di significato che simboleggia ogni unione pura tra esseri, un colore pieno di energia, gioia, ottimismo e suprema speranza in un delicato senso di ricerca di felicità e armonia.
Gli Alla Bua (Aλλα βυα) nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Tra questi suoni si sono uniti i sei componenti del gruppo, provenienti da vari paesi del Salento (Casarano, Torrepaduli, Collepasso, Supersano fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla.
Oltre a condividere la loro matrice popolare, i componenti del gruppo sono forti di provenienze musicali singolarmente disparate, che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, dance e etnico.
Sul palco gli Alla Bua rivelano il loro carattere: musica dal ritmo forte, quasi violento, del tamburello di Fiore; intrecci e cascate di note della fisarmonica di Francesco; il vibrato delle armoniche melodie del violino di Emanuele, la certezza della granitica chitarra di Dario; i graffi della voce di Gigi e la contrastante dolcezza di quella di Irene e del suo oboe.
Oramusica